Gran bel locale, in un contesto da favola, ai bordi di un’ampia radura incastrata in un bosco di larici, abeti e ginepri…..il tutto incoronato da splendide montagne. Non semplicissimo da raggiungere, ma alla portata di tutti tramite un ampio sentiero, carrabile all’occasione, percorribile in ogni stagione (con la neve: racchette, sci e motoslitta del locale). Attività che si presenta come Ristorante-Ostello, e già da qui si dovrebbe intuire una sorta di propensione all’accoglienza.
Otto di agosto, ci presentiamo in 5, verso le 14,00, chiedendo se c’è posto per mangiare, ma ci viene risposto che è tutto pieno; chiediamo allora se è possibile sistemarci all’esterno (attrezzato all’uso) ed eventualmente, anziché un pasto alla carta, poter consumare un panino, un tagliere, un qualcosa di rapido, che non impegni il servizio più di tanto, senza fretta e con piena disponibilità ad attendere, ma ci viene spiegato dalla Titolare che la nostra richiesta metterebbe in “crisi” la cucina. Preciso che in questo locale eravamo venuti diverse volte sempre in comitive da 6 a dieci persone e ci siamo sempre trovati molto bene, anzi lo scorso capodanno abbiamo prenotato l’ostello al completo per trascorrere la serata di fine anno, cenone compreso. Aggiungo che fra le cinque persone respinte e sempre presenti alle altre cene, c’erano anche due ristoratori di professione e quindi clienti con particolare attitudine ad osservare sempre luoghi e servizi e "modus operandi" dei colleghi, il tutto dovuto a mera curiosità ed interesse professionale. Comunque non c’è stato verso e quindi siamo andati via con “le pive nel sacco” a cercare qualcos’altro (con vero dispiacere).
La cosa tuttavia che ci ha colpito di più è che un paio di giorni dopo, la stessa cosa è capitata
anche ad un altro ragazzo della nostra compagnia che, chiudendo un percorso escursionistico fra Torgnon e Champlong, si è visto rifiutare, sempre in orario di servizio, un classico panino/birra e nonostante abbia provato ad insistere, si è dovuto accontentare di un gelato e un caffè.
Ora sia ben chiaro che questa non vuole essere una recensione punitiva e neanche la volontà di insegnare a lavorare agli altri, bensì solo un invito a cambiare la politica di accoglienza nei confronti di una Clientela, che in periodi come quelli delle ferie estive e/o invernali (momenti relativamente brevi), rappresentano la garanzia per la buona riuscita di un’impresa basata sul turismo e ristorazione, senza tralasciare il fatto che alcuni locali, in certe zone (non proprio sulla strada), possono aver la possibilità di lavorare bene grazie anche ad un buon “passaparola”, cosa questa che noi non abbiamo mai fatto mancare al Vostro locale perché: “Acquisire un Cliente è sempre difficile, ma a perderlo ci si mette un attimo”.
Per concludere a nostro parere le Sablier - la locanda di Lavesé - ristorante/ostello, merita un 5 stelle da ogni punto di vista: cibo, ambiente nonché servizio (anche se noi siamo stati sfortunati), con la raccomandazione di avere sempre pronto un “Piano B” per i Clienti che si rendono disponibili ad adattarsi alle esigenze del locale: il Cliente va sempre coccolato anche se a volte rompe i "cabasisi".
Cordialmente, Pellicciari Moreno (Mo) e altri 12 Clienti (Mi, To, Ge, e Va)
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